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Correlazioni in Medicina



Precoce esposizione a Tacrolimus dopo trapianto di fegato: relazione con il rigetto acuto moderato-grave ed esiti a lungo termine


I pazienti che hanno subito trapianto di fegato potrebbero essere eccessivamente immunosoppressi dato che le raccomandazioni per le concentrazioni minima di Tacrolimus ( Protopic ) entro 4-6 settimane dopo trapianto di fegato sono fissate a valori troppo elevati ( 10-15 ng/ml ).

È stata valutata l’esposizione precoce a Tacrolimus in relazione al rigetto acuto e agli esiti a lungo termine.

Sono stati analizzati 493 pazienti consecutivi che hanno subito trapianto di fegato trattati con Tacrolimus come immunosoppressione primaria nel periodo 1995-2008.

Il rigetto acuto è stato diagnosticato mediante biopsie di protocollo al giorno 6.1.

Il periodo osservazionale è stato di 7.3 anni.

L’esposizione precoce a Tacrolimus ( inferiore a 15 giorni ) è stata valutata contro rigetto acuto moderato-grave, rigetto cronico, perdita dell’impianto, insufficienza renale cronica e mortalità utilizzando la regressione logistica multipla e la regressione di Cox.

L’immunosoppressione di mantenimento era basata su monoterapia con Tacrolimus ( 48.1% ), terapia di combinazione doppia con antimetaboliti o steroidi ( 18% ), o terapia di combinazione tripla con antimetaboliti e steroidi ( 33.9% ).

Il grado istologico di rigetto acuto è stato moderato in 157 casi ( 31.8% ) e grave in 19 casi ( 3.9% ).

La concentrazione minima di Tacrolimus superiore a 7 ng/ml nel giorno della biopsia di protocollo è risultata associata a un minor tasso di rigetto moderato-grave ( 23.8% ), rispetto a una dose inferiore a 7 ng/ml ( 41.2% ) ( P=0.004 ).

La concentrazione minima di Tacrolimus di 7-10 ng/ml entro 15 giorni dopo il trapianto di fegato era associata a ridotto rischio di perdita del impianto ( RR=0.46, P=0.014 ), rispetto alla concentrazione minima di 10-15 ng/ml.

Un picco di concentrazione minima superiore a 20 ng/ml entro questo periodo è risultato indipendentemente correlato a più alta mortalità ( RR=1.67, P=0.005 ), soprattutto a causa di eventi cardiovascolari, infezioni e tumori maligni ( RR=2.15, P=0.001 ).

L’esposizione precoce a Tacrolimus non ha influenzato il rigetto cronico ( P=0.58 ), o l’insufficienza renale cronica ( P=0.25 ).

In conclusione, durante le prime 2 settimane dopo trapianto di fegato, la concentrazione minima di Tacrolimus tra 7 e 10 ng/ml è sicura in termini di rigetto acuto ed è associata a più lunga sopravvivenza dell’impianto. ( Xagena2013 )

Rodríguez-Perálvarez M et al, J Hepatol 2013; 58: 262-270

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